Cesco Magnolato: ricordi della memoria

2001 – Egidio Bergamo scrive del pittore veneto:

“…Protagonista della pittura di Magnolato rimane sempre l’uomo tormentato da ansia e fobie, travolto dal vento della vita, in fuga perenne tra elementi diagonali di una vegetazione primaria della piana. Sono ricordi della memoria che riemergono vivi e bruciano nel sentimento e nella passione tra figurazioni e orizzonti. Sulle grandi tele riaffiorano e si rincorrono immagini e volti scavati, occhi profondi e mani nodose protese ad afferrare il nulla, tra canne, foglie svolazzanti e girasoli sconvolti. Dalla metamorfosi delle sue vegetazioni, impetuose, egli costruisce e distrugge le sue immagini.

E’ la metafora della vita…Tutto è reso con bravura straordinaria mediante un linguaggio espressivo di sintesi strutturale e di trasparenze formali. Una pittura che palpita e coinvolge nei colori puri, improntata sulla quintessenza delle cose, senza per altro trascendere mai nell’informale. Così ci si avvede quanto in Magnolato l’immagine sia supportata dalla grafica e quanto, invece, il suo segno puro diventi espressione pittorica: tanta è la capacità tecnica e la proprietà del suo linguaggio. Per tutto questo, l’opera di Magnolato si differenzia e si stacca nettamente dalla tradizione del paesaggio veneto post-impressionista. “