1989 – Ottorino Stefani parla del “gesto” di Magnolato:
“… Le sue opere sono contrassegnate da un “gesto” espressivo di fulminea immediatezza. Intuizione estetica ed esecuzione tecnica nascono simultaneamente in perfetta sintonia ritmica ed emotiva, conferendo una straordinaria freschezza inventiva di impronta espressionistica…
L’ansia creativa di Magnolato non si sofferma mai sugli aspetti esterni del rapporto uomo-natura, ma rivive tale rapporto con vigorosa corrispondenza figurativa ed emotiva. Tanto è vero che le forme vegetali (granoturco, girasoli, cespugli) sembrano sul punto di trasformarsi in figure umane, mentre le patetiche immagini di contadini o di donne appaiono sempre come trasparenti immagini composte dagli stessi elementi organici della natura circostante.
Nella pittura e nella grafica di Magnolato vi è una perfetta corrispondenza tra il ritmo guizzante delle linee, l’apparizione “lampeggiante” delle luci e le rapide stesure di linee di colori sempre connaturate al tema raffigurato. Tale sistema compositivo (nel quale affiora naturalmente la sua maestria altissima nel campo dell’incisione), rivela le costanti stilistiche dell’artista: la fremente passione umana nel trovare un perfetto accordo tra ricordo e immagine, tra sentimento terreno e aspirazione metafisica.
Quella di Magnolato è certamente una personalità inquieta e problematica, desiderosa di comunicare il senso transitorio delle apparizioni fenomenologiche che caratterizzano l’esistenza umana e quella della natura.”