1991 – Luciano Perissinotto: La maestria tecnica dell’artista veneto:
“È difficile, dinanzi alle grafiche di Cesco Magnolato esposte fino a pochi giorni fa ad Arte Segno (Udine), indicare la componente che più ci interessa, visto che la maestria tecnica dell’artista veneto è tanto attraente da gareggiare con la stessa proposta formale.
L’immaginazione di Magnolato è stimolata dalla figura, posta generalmente a margine della composizione, così da riservare la parte centrale agli echi disegnativi e chiaroscurali dell’empito visionario dell’artista. Un problema di ordine esistenziale sta alla base di una formulazione larga, vivace, a volte sontuosa, nella quale il gioco dei trapassi chiaroscurali all’acquatinta interseca e supporta un altrettanto vivace gioco grafico, dispiegato in ampie falcate, quasi a dichiarare come l’intero campo partecipi, enfatizzandone i toni dolorosi, al dramma dell’esistere.
È con queste stesse motivazioni che Magnolato si muove nel campo della pittura, dove la dominante rosso-giallo arroventa il clima di angosciosa sospensione, che si formalizza nel divagare svolazzante della pennellata, felicemente riassuntiva, nel suo rapido e disinibito svolgimento, quanto lo è la componente disegnativa nella grafica. Magnolato resta fedele al filone di matrice veneta, proprio della sua origine e della sua formazione e individua nel clima di affocata tensione presente nell’arte lagunare tra la fine del 500 e il 600, un antefatto, quanto mai pertinente al suo sentire la realtà contemporanea.”