1974 – Giorgio Trentin scrive dell’arte di Magnolato:
“… Cesco Magnolato è un artista che, anche nei più recenti sviluppi della sua intensa operosità, ha saputo rimanere coerentemente fedele ad una ricerca improntata ad una commossa e profonda partecipazione umana, nel clima di un’indagine tesa a penetrare quel suo mondo ormai tipico e inconfondibile della realtà umana della terra veneta del Basso Piave, in cui è nato e vive. In questi ultimi tempi, la sua ricerca è andata più decisamente approfondendosi nello sforzo di una indagine quasi introspettiva dei personaggi, avvertiti nella segreta verità del proprio intimo più nascosto, sino a diventare veri e propri ritratti…
Pagine, quindi, profondamente autobiografiche, destinate a segnare la successione di altrettante e sempre più appassionate, commosse avventure direttamente vissute, giorno per giorno, nell’intimità strutturale di una natura sentita quale insopprimibile condizione alla possibile ricerca e al possibile ritrovamento di un proprio personale divenire, trascinata e innalzata,anzi, sul piano quasidi una vera e propria deificazione e sublimazione delle proprie energie, avvertibile ci sembra in quelle frequenti e sintomatiche apparizioni dell'<<uomo-pianta>>, dell'<<uomo-girasole>> quale simbolo fantastico di un doloroso ed esaltante processo di fusione e di naturale compenetrazione di forze le une alle altri complementari, come se ad una tale spinta di unificazione fosse connessa ogni fonte di vita e di creatività…”