1997 Laura Signoretti scrive di Magnolato
“… Un linguaggio grafico, quello di Cesco Magnolato, carico di forte plasticità che, qui, si manifesta nel risalto dato al volto dell’uomo, rappresentato in primo piano e di tre quarti, e che si esprime nella violenta opposizione cercata dall’incisore tra i neri intensi e vellutati, ottenuti con scavo profondo della lastra, e il bianco nitido del foglio.
Tale contrasto chiaroscurale determina un cromatismo intenso e acceso che, insieme al dinamismo prodotto dallo serrarsi di linee inarcate, incrociate, parallele, spezzate in angoli vivi, struttura l’immagine e, al contempo, la trasfigura facendone un’icona narrante non solo di fatiche quotidiane, ma anche di angosce esistenziali che sembrano non avere una risposta…”