Il colore fluisce nella sua Pittura

1971 – Mario Lucchesi scrive del pittore veneziano:

“….E’ una pittura che ha evidentemente il supporto di quella formidabile esperienza grafica che Magnolato ha esercitato nella sua attività di incisore ormai consacrato. Il colore non è insistito o ricercato con fatica per esigenze totali, ma fluisce piuttosto come una fiamma tra l’intrico di ipotetiche siepi, piegate a una diagonale di inquietudine.

Il cielo, una volta orizzonte fermo, spazio di fondo, tende a partecipare anch’esso a questa obliqua vicenda, alla fuga oltre i limiti della tela, proposta di viaggio ed avventura.

Un fare, dunque, appassionato, fiammeggiante, che vela e disvela una umanità attonita, spesso dolorante. In questa apertura o invito al sogno che avvolge o strugge, si colloca, con espressività, la problematica di Magnolato, convincendoci al suo iter evocatore, nell’attesa medianica dell’evento, quasi alle soglie della rivelazione ultima.”