Incisore e pittore a confronto

1988 – Vania Gransinigh scrive di Magnolato:

“Pochi sono gli artisti che, come Cesco Magnolato, dimostrano di saper padroneggiare tecniche espressive assai diverse tra loro, trasferendo liberamente le proprie capacità creative da un ambito figurativo all’altro per conseguire, in ogni caso, esiti di straordinario livello esecutivo. La storia della pittura e dell’incisione contemporanee hanno ormai da tempo registrato, nei propri annali, i successi che di volta in volta hanno contrassegnato la carriera artistica di Cesco Magnolato, inauguratasi con un primo premio alla Biennale veneziana del 1954 per la grafica e proseguita, tra i numerosi riconoscimenti ufficiali, nell’attività d’insegnamento presso l’Accademia della città lagunare. Grazie all’infaticabile ed appassionata operosità di una vita, Magnolato è ugualmente noto agli studi e alla critica come pittore eccellente ed incisore sopraffino, capace di estenuare, al massimo grado, la resa espressiva di due tecniche che, pur nella loro sostanziale diversità, trovano nelle sue opere un singolare terreno d’incontro e di confronto.

Pittura ed incisione costituiscono, nell’arte di Magnolato, i volti distinti di un’unica realtà creativa ricondotta ad unità nella coscienza e nella sensibilità dell’artista. Ciò significa che i parametri di giudizio estetico applicabili ad un dipinto del pittore veneto sono gli stessi che consentono una lettura criticamente corretta della sua opera grafica, in una sorta di ideale rispecchiamento espressivo.

Se la pittura di Magnolato si presenta contraddistinta essenzialmente dalla potenza del gesto e dalla forza del colore, la sua produzione incisoria può essere ugualmente compresa all’interno degli stessi termini critici. L’immagine pittorica si affida, nell’artista, alla determinazione del segno tanto quanto la stampa, che ritrova la sua capacità di visione e di definizione spaziale proprio attraverso un reticolato segnico di forte carica gestuale…

Nella grafica di Magnolato, però, alla potenza del gesto si affianca la forza del colore, intesa come capacità di suggerire, attraverso la raffinata modulazione del bianco puro e del nero assoluto, la sensazione coloristica così accentuata nella sua produzione pittorica. I passaggi tonali che caratterizzano le gamme cromatiche dei dipinti di Magnolato si ritrovano, puntualmente, nelle immagini a stampa dove, alla seduzione del colore, si sostituiscono le suggestioni del chiaroscuro…”