2018 – Federica Vettori: La sensibilità sottile di Cesco Magnolato
“La sensibilità sottile di Cesco Magnolato, cantore dell’umanità umile.
… Al centro quindi della riflessione artistica di Cesco Magnolato, restituita nei due linguaggi della pittura e dell’incisione calcografica, portati avanti parallelamente, vive l’immagine dell’uomo, in una personale e commossa partecipazione a quella tradizione veneta di descrizione e di memorie, dove un naturalismo mai completamente oggettivo si carica di emozionalità, penetrando i recessi del dato di natura con una verbalità dinamica, articolata, coinvolgente.
… Magnolato narra dell’abbandono della terra, di masse disarticolate in cammino e di contadini dal cappello rigorosamente calcato in testa a velare lo sguardo cupo, narra del l’urto di una storia superiore che incombe, che spinge a partire, che trasforma quel paesaggio così domestico e umanizzato in una terra da cui scappare. Nascono in queste riflessioni gi “Esodi”, pagine calcografiche intense e vibranti, sia dal punto di vista tecnico che visivo, dedicate alla testimonianza di quel moto di abbandono delle terre venete che travolse masse di contadini sotto la spinta delle trasformazioni economiche e industriali dell’immediato dopoguerra.
… Tutto è movimento: direttrici e linea di forza spingono le masse di uomini, l’evento è improvviso, come fosse una visione: lungo la direttrice di una strada si accalcano individui, o forse strani fantasmi, fra loro uguali e terribilmente privi di occhi, come incapaci di scorgere l’arrivo, il futuro.“