1987 – Magnolato un Maestro riconosciuto dell’incisione:
“… La vicenda artistica di Cesco Magnolato, presente nei fatti dell’arte italiana fin dai primissimi armi cinquanta, si caratterizza – sia nell’incisione, di cui egli è uno dei Maestri riconosciuti, come nell’attività pittorica – non tanto per la varietà delle ricerche linguistiche (che pure ci sono, senza però mai diventare fine a se stesse) quanto per un continuo approfondimento di temi che, per essere essenziali, richiedono sempre rinnovati scandagli.
Il realismo delle origini, tra i più forti e incisivi di tutta la vicenda italiana, si è via via modificato e risolto in una ricerca all’interno del soggetto, in una messa in scena delle emozioni e dei pensieri che corrono nel rapporto sempre problematico tra uomo e realtà.
I temi, della sua opera infatti sono temi che trasmettono una visione dell’uomo come essere in ricerca, come viandante si potrebbe dire, come protagonista di una eterna anabasi che se da un lato esprime tutta la sofferenza, il dolore dell’esistere, dall’altro però non conclude all’abbandono o alla disperazione, ma piuttosto ad una sempre nuova volontà di conoscenza e di scoprimento del senso della vita e del mondo.”
” … Magnolato, nella sua opera, riflette sul passato, su una cultura e civiltà contadina legata appunto alla terra e alla terra veneta in particolare, una cultura che dava sicuramente delle certezze, ma dei cui limiti l’artista ha anche precisa consapevolezza; una cultura di valori da conservare ma anche di dogmatismi da superare: ecco allora questa figura d’uomo da un lato intriso di passato, sullo sfondo di pensieri e ricordi del tempo eterno della terra, dall’altro proiettato in un futuro aperto, incerto, che tuttavia bisogna avere il coraggio di esplorare…”
” … Il riferimento di cultura essenziale è nettamente espressionistico, perchè assai chiara risulta in Magnolato giust’appunto la sintesi tra la radice di cultura veneta e l’attenzione all’area espressionista internazionale, due riferimenti che producono in lui una serie di stigmi formali inconfondibili, che lo qualificano oggi tra gli autori più riconoscibili, precisati e personali del panorama artistico italiano.”
1994 – La sua è una pittura che ci scuote che apre varchi psicologici
“E’ il tempo, il suo passaggio, la sua furia a essere sempre in primo piano, a liberare faticosamente le figure. Certo Magnolato ha bene in mente gli infiniti, concreti esodi della storia, sa benissimo che le sue figure proiettate in avanti – verso il vuoto, verso mete invisibili – non sono solo simboli di una condizione antropologica, ma anche figure della realtà, e di una realtà vicinissima: tuttavia è chiaro che la sua meditazione assume colorazione mentale, metafisica, essa si commuove di fronte ad un tema che è, in realtà, l’eterno tema della morte. Ne nascono opere intense, coinvolgenti.
La sapienza dell’artista, pure profonda, rimane tutta interna alle figure, fa corpo con esse, non produce incrostrazioni ma spartiti dinamici, aspri e tesi, spartiti che non ammettono piacevolezze – si forse qualche breve pausa, qualche momento appena più riposato; è, infine, una pittura che ci scuote, che non ci lascia pacifici, che apre varchi psicologici in cui ci invita, non impunemente, ad entrare.”